Le novità del DPCM del 18 ottobre 2020 e l’emergenza COVID-19 per le attività commerciali

19 Ottobre 2020

Il Consiglio dei Ministri ha emanato il nuovo DPCM legato all’emergenza COVID-19 che aggiorna quello del 13 ottobre scorso contenente in particolare misure anti-assembramento (provvedimenti “anti-movida”).

Le misure annunciate nella serata di domenica 18 ottobre, si applicano in alcuni casi a partire da lunedì 19 ottobre in altre dal 21 ottobre 2020 e rimangono valide fino al 13 novembre 2020.

Tra le novità più importanti che riguardano il settore delle attività commerciali:

  • A partire da lunedì 19 ottobre le attività dei servizi di ristorazione (a titolo esemplificativo bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle 5.00 alle 24.00 con consumo al tavolo e con massimo di 6 persone al tavolo (indipendentemente se conviventi o no) e sino alle 18.00 in assenza di consumo al tavolo. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio (nel rispetto delle norme igieniche) e fino alle 24.00 la ristorazione con asporto con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze. Il tutto sempre nel rispetto delle regole e dei protocolli nazionali e regionali attualmente in vigore;
  • A partire da lunedì 19 ottobre le attività di sale giochi, bingo e scommesse sono consentite dalle ore 8:00 alle ore 21.00;
  • A partire dal 19 ottobre per le riunioni private (lavorative e non) c’è la “forte raccomandazione” a svolgerle in modalità a distanza, mentre quelle della pubblica amministrazione devono obbligatoriamente avvenire a distanza a meno di motivate ragioni;
  • A partire dal 21 ottobre sono temporaneamente sospesi gli esami di prove pratiche di guida e vietate tutte le forme non consentite di aggregazione alternativa (art 1, comma 6);

 

  • Dal 19 ottobre rimangono consentite le attività di mense e catering continuative su base contrattuale (sempre nel rispetto dei protocolli vigenti).

 

Per tutti gli esercenti rimane poi l’obbligo di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo sulla base dei protocolli e delle linee guida nazionali, regionali e comunali vigenti.