Ormai è ufficiale: dopo la larva gialla della farina e la locusta migratoria, dal 3 gennaio 2023 anche il grillo è stato dichiarato come alimento consumabile dalla Comunità Europea. Il Regolamento di esecuzione UE 2023/5, infatti, autorizza, a partire dal 24 gennaio 2023, l’immissione sul mercato della “polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) quale nuovo alimento”.
In realtà parlare di nuovo alimento non è del tutto corretto visto che questo animale viene già consapevolmente consumato in almeno 49 nazioni tra le quali alcune “insospettabili” come gli Stati Uniti, la Polonia e l’Australia.
Non molti sanno che già oggi e per molti alimenti è prevista per legge una quantità massima di insetti quali “possibili contaminanti”. Qualche esempio? Marmellate, succhi di frutta, passate di pomodoro, aranciate, cioccolato per un consumo inconsapevole pari a circa 500 grammi di insetti a persona all’anno!
La polvere parzialmente sgrassata di grillo, alimento considerato ora sicuro per l’alimentazione umana dall’EFSA in quanto pienamente rispettante i criteri richiesti dal Regolamento (UE) 2015/2283 sui novel food, ha senz’altro delle caratteristiche interessanti ai fini nutrizionali ed ambientali: presenta un contenuto proteico altissimo (74 -78%) ed una produzione di gas serra generata nel processo che è molto minore di quella bovina (dati Italian Cricket Farm).
La società che avrà l’esclusiva della produzione ed immissione dell’alimento sul mercato europeo per i prossimi 5 anni è la vietnamita Cricket One Co. Ltd.
La polvere parzialmente sgrassata di grillo deve essere ottenuta seguendo un processo che comprende il digiuno dell’animale per 24 ore, l’uccisione mediante congelamento, il lavaggio, il trattamento termico, l’essiccazione, l’estrazione dell’olio (con sistemi meccanici) ed infine la macinazione. Il prodotto finito può essere utilizzato, nelle quantità massime previste, nelle diverse categorie alimentari indicate nel Regolamento 2023/5 indicate di seguito:
Pane e panini multicereali; cracker e grissini (2 g/100g)
Barrette ai cereali (3 g/100g)
Premiscele per prodotti da forno (secche) (3 g/100g)
Biscotti (1,5 g/100g)
Prodotti a base di pasta (secchi) (0,25 g/100g)
Prodotti a base di pasta farcita (secchi) (3 g/100g)
Salse (1 g/100g)
Prodotti trasformati a base di patate, piatti a base di leguminose e di verdure, pizza e prodotti a base di pasta (1 g/100g)
Siero di latte in polvere (3 g/100g)
Prodotti sostitutivi della carne (5 g/100g)
Minestre e minestre concentrate o in polvere (1 g/100g)
Snack a base di farina di granturco (4 g/100g)
Bevande tipo birra (0,1 g/100g)
Prodotti a base di cioccolato (2 g/100g)
Frutta a guscio e semi oleosi (2 g/100g)
Snack diversi dalle patatine (5 g/100g)
Preparati a base di carne (2 g/100g)
Riguardo alla possibile presenza di sostanze allergizzanti la Commissione si riserva di stabilire le modalità per svolgere ricerche mirate. In forma cautelativa, quindi, sui prodotti contenenti la polvere di grillo ed in particolare accanto all’elenco degli ingredienti, dovrà essere indicato che “può provocare reazioni allergiche nei consumatori con allergie note ai crostacei e i prodotti a base di crostacei, ai molluschi e ai prodotti a base di molluschi e agli acari della polvere”.
Quindi, a partire da fine gennaio, occhio all’etichetta! Se vi capiterà di leggere “polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico)” sappiate che anche per voi la famosa battuta di Alberto Sordi nel film un americano a Roma non sarà più la stessa!
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